Ecografia del III Trimestre

Scopi e finalità

Gli scopi di tale accertamento sono la valutazione della crescita fetale, della quantità di liquido amniotico e della localizzazione placentare.

Nel terzo trimestre si effettuano misurazioni di alcune parti del feto, ed i valori di tali misure vengono confrontati con quelli delle curve di riferimento per valutare se corrispondono a quelle attese per l’epoca di gravidanza. In questo stesso periodo si visualizzano la sede di inserzione placentare la quantità di liquido amniotico ed alcuni organi fetali.

È possibile che una posizione fetale sfavorevole o la condizione di alcuni organi (es. stomaco o vescica vuoti) non consentano il completamento dell’indagine al primo tentativo: questo potrebbe richiedere un ulteriore tentativo nel corso della stessa seduta o anche nel/i giorno/i successivo/i. Nel caso in cui venga evidenziato un reperto sospetto il medico ne discuterà con la persona assistita. È possibile che si renda opportuna corredare tale valutazione con una Doppler Velocimetria o Flussimetria per la valutazione dell’emodinamica materno-fetale. Tale metodica è da considerarsi una metodica di secondo livello per casi di patologia materna o fetale. Lo studio Doppler velocimetrico andrebbe effettuato nelle gravidanze complicate da un rallentamento della crescita fetale, da ipertensione o nelle gravidanze a rischio di sviluppare una di queste patologie.

Il riconoscimento delle malformazioni non è un obiettivo specifico dell’ecografia del terzo trimestre. Lo sviluppo del feto raggiunto nel corso dell’ultimo trimestre generalmente non consente un completo studio della sua anatomia. La valutazione ecografica verrà comunque rivolta al ventricolo cerebrale distale (più facilmente visibile), alle 4 camere cardiache, allo stomaco, ai reni e alla vescica. Non è sempre possibile valutare correttamente questi organi per le difficoltà sovraesposte. Inoltre un certo numero di malformazioni a carico degli organi studiabili nel III trimestre, a causa di una intrinseca tendenza alla evolutività, possono non essere rilevabili anche nel corso di tale esame ecografico ed evidenziarsi solo alla nascita.

La crescita fetale è un fenomeno dinamico per cui una certa percentuale di ritardi o di eccessi di crescita fetali o variazioni della quantità del liquido amniotico non siano rilevabili con questo esame ecografico per una comparsa successiva. Per tutti questi motivi ad un esame ecografico di del III trimestre che si concluda con un esito normale (evenienza che si verifica nella maggior parte dei casi) non corrisponde sempre la certezza della nascita di un individuo non affetto da alterazioni della crescita o del liquido amniotico. Inoltre una morte endouterina del feto si può associare con una ecografia normale del III trimestre.

Gli ultrasuoni sono utilizzati nella pratica ostetrica da oltre trent’anni e non sono stati riportati effetti dannosi anche a lungo termine, sul feto. Per tale ragione, con le procedure oggi adottate, l’uso diagnostico dell’ecografia è ritenuto esente da rischi

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