PAP TEST e TAMPONI VAGINALI

PAP TEST

Il Pap test è un esame di screening utilizzato per la prevenzione del tumore del collo dell’utero (cervice uterina). Il suo nome deriva dal cognome del medico che lo inventò: Georgios Papanicolaou.

L’esame si effettua dopo aver introdotto in vagina lo speculum, in modo da rendere visibile la cervice uterina. Il prelievo avviene passando e ruotando delicatamente la spatola di Ayre sul collo dell’utero e in seguito introducendo un tampone o uno spazzolino (cytobrush) nel primo tratto del canale cervicale. Nel caso del THIN PREP si utilizza un unico  piccolo “spazzolino” di morbida gomma.

Il THIN PREP, chiamato anche esame citologico in fase liquida è un test di screening il cui fine principale è quello di individuare nella popolazione femminile il rischio di sviluppare un cancro del collo dell’utero.
E’ considerato l’evoluzione del Pap test perché, a differenza del pap test tradizionale, in cui le cellule prelevate sono strisciate sul vetrino per l’esame microscopico ed il preparato risulta composto da cellule sovrapposte ed aggregate disordinatamente tra loro, nel pap test in fase liquida le cellule si distribuiscono e si dispongono in “strato sottile”, non aggregandosi né sovrapponendosi in maniera disordinata.
Tale differenza incide sensibilmente sulla sensibilità diagnostica e riduce significativamente il numero dei campioni inadeguati e il numero delle diagnosi dubbie che richiederebbero la ripetizione del prelievo.

Il PAP TEST consente di individuare le anomalie delle cellule del collo dell’utero che precedono di molti anni l’insorgenza di un tumore. Consente quindi di ridurre il rischio di diagnosticare il tumore quando si trova già in uno stadio avanzato. Il Pap Test andrebbe eseguito regolarmente ogni 1-3 anni a partire dai 25 anni o dall’inizio dell’attività sessuale fino ai 65 anni.

Già all’inizio dell’attività sessuale le donne sono esposte a diversi fattori di rischio per lo sviluppo del tumore del collo dell’utero. Tra questi il più importante è l’infezione da Human Papilloma Virus (HPV), un virus che causa lesioni genitali ed è considerato la prima causa di tumore della cervice uterina. Proprio per questo motivo le indicazioni più recenti suggeriscono che al pap test vada abbinata anche la ricerca del DNA virale. Le donne vaccinate contro l’HPV devono ugualmente sottoporsi regolarmente al Pap test perché, anche se il rischio d’insorgenza del tumore al collo dell’utero è notevolmente ridotto, non è mai del tutto assente.

Il pap test può essere effettuato anche in gravidanza, senza alcun rischio per il feto o al decorso della gravidanza stessa.

HPV TEST

È l’esame che consente, mediante tecniche di biologia molecolare, di verificare la presenza dello Human Papilloma Virus (HPV).

Tale comune infezione virale si trasmette prevalentemente per via sessuale. Qualora l’infezione persista, negli anni può causare le alterazioni pre-cancerose da cui può originare il cancro del collo dell’utero.

Il test HPV consente inoltre di verificare quali tipi specifici di virus siano presenti. Ne esistono infatti diversi ceppi, alcuni innocui (“a basso rischio”: HPV 6, HPV 11, HPV 40, HPV 42, HPV 43, HPV 44, HPV 54, HPV 61, HPV 72, HPV 81), altri più pericolosi (“ad alto rischio”: HPV 16, HPV 18, HPV 31, HPV 33, HPV 39, HPV 45, HPV 51, HPV 52, HPV 56, HPV 58, HPV 59, HPV 68), in quanto in grado di causare la comparsa di cellule tumorali a livello della cervice uterina.

L’HPV-test è un esame che andrebbe effettuato una volta ogni 3-5 anni.

Un test positivo all’HPV non significa necessariamente che una donna svilupperà un cancro della cervice uterina, ma fornisce informazioni sui potenziali rischi e, conseguentemente, definire gli ulteriori accertamenti (ad es. colposcopia) e le tempistiche di questi.

La combinazione dei due esami, Pap test e HPV-test, costituisce il controllo più efficace per rilevare in uno stadio molto precoce delle lesioni che possono precedere la comparsa un cancro del collo dell’utero.

TAMPONI

Il tampone vaginale e cervico-vaginale è un semplice e comune esame atto a rilevare infezioni di varia natura. Il tampone vaginale si esegue ambulatorialmente prelevando con una specie di cotton-fioc le secrezioni vaginali.

Il tampone vaginale non necessita di particolari preparazioni. L’ideale sarebbe evitare l’assunzione di antibiotici o altri farmaci, sia per via orale o locali che possano invalidarne i risultati.

I tamponi vengono richiesti nel caso di sospetta infezione (per esempio Candida Albicans, Trichomonas, Gardnerella, Gonorrea, Mycoplasma, Chlamydia, HPV, etc.).

l tamponi cervico-vaginali vengono effettuati anche in gravidanza in quanto alcune alcune infezioni possono comportare dei rischi quali aborto, parto pretermine e rottura pretermine delle membrane.

Inoltre, nel corso dell’ultimo mese di gravidanza si effettua un tampone vagino-rettale per la ricerca dello streptococco beta emolitico, microorganismo che può causare gravi infezioni neonatali.

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